Il numero sette è un numero sacro, fin dalle più antiche tradizioni: è il numero della lezione che l’anima deve imparare sulla terra attraverso il processo d’incarnazione ed è collegato simbolicamente all’immagine dell’arcobaleno i cui sette colori rimandano al concetto d’integrazione e di uscita dal caos per accedere ad un nuovo ordine delle cose.
Negli antichi testi della Cabbala e della Bibbia, il numero sette riveste un significato simbolico importante. Nell’antico testo della tradizione ebraica, è chiamato il numero “beneamato” e rappresenta lo sposalizio tra l’Umanità e il suo Creatore; nella Bibbia, il numero sette è collegato a tutte le iniziazioni spirituali il cui superamento avviene attraversando prove che richiedono l’evoluzione dell’Anima.
Anche il passaggio di crescita di ogni essere umano attraverso le varie tappe evolutive, dal suo concepimento fino alla morte, si realizza in cicli di sette anni. Integrando questa visione con quella più energetica dei chakra, che comprende anche la dimensione sottile della natura umana, emerge una correlazione che consente di guardare alle tematiche esistenziali con uno sguardo più alto.
Nei primi sette anni di vita e ancor prima del concepimento, avviene il radicamento attraverso il processo di incarnazione. Qui costruiamo le nostre radici attraverso le figure genitoriali e siamo, su un piano energetico nel primo chakra, che con il suo colore rosso, ci riporta alla Terra.